Viaggiare con due bambini: i consigli delle mamme blogger
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Sono quasi due anni che nel mio blog vi parlo dei nostri viaggi in 3, vi racconto di come sia bello viaggiare con un bambino, vi do’ consigli e suggerimenti e vi porto in giro per il mondo con noi ma ora le “carte in tavola” sono cambiate e mi appresto a parlarvi di viaggi in 4, andiamo incontro ad un cambiamento radicale e a gestire non più solo un bimbo ma due!
Sarà molto impegnativo? Oppure essendo già “rodati” con un bimbo sarà facile e naturale?
I dubbi e le perplessità sono tanti e per questo intanto lascio la parola a chi ha già affrontato questo passaggio: ho, infatti, intervistato alcune mamme viaggiatrici che ammiro e ho posto loro le seguenti domande:
- Viaggiare con 2 bambini e non più solo con 1: “si stava meglio quando si stava peggio” oppure anche per il viaggio vale il principio per cui con due bambini si raddoppia la gioia (ma anche la fatica)?
- Un consiglio per chi (come me) inizia a viaggiare con due bambini? Qualche trucco per affrontare il viaggio in quattro e non più solo in tre?
Divertitevi a leggere le risposte e prendete appunti 😉
Valentina – Be road
1. Con la nascita di Mr D, quasi sei anni fa, il nostro modo di viaggiare non è cambiato in modo sostanziale rispetto a quando eravamo solo una coppia, anzi non ci siamo fatti mancare nulla: viaggi on the road, weekend all’estero con amici senza figli, vacanze al mare prenotate all’ultimo minuto senza badare troppo all’alloggio. Da quando invece c’è la petite peste di casa le nostre energie sono andate pian piano scemando, ma non la nostra voglia di viaggiare. Così quando programmiamo una vacanza ora diamo maggiore importanza all’alloggio rispetto a prima, con l’obiettivo di ricavare qualche momento di relax tra un’avventura e l’altra. Gli ostelli sono diventati alberghi, le case vacanza al mare sono diventate hotel/villaggi fronte spiaggia, la piscina (interna o esterna) è sempre meglio che ci sia e così via. Le comodità sono diventate una prerogativa.
Con due bambini la felicità raddoppia, ma che fatica ragazzi!
2. Armatevi di pazienza, tanta! Ricordo dei momenti in cui i miei figli (quando erano più piccoli) piangevano in sincrono, un vero incubo! In questi casi occorre essere davvero zen e cercare di risolvere la situazione (o semplicemente aspettare che si risolva da sola). Un consiglio che do’ è di dividersi ogni tanto, magari la mamma, che solitamente si occupa del più piccolo (soprattutto se ha pochi mesi di vita), può concedersi una passeggiata o un’attività da fare solo con il grande. Così in viaggio come nella quotidianità.
Piaciute le risposte di Valentina? correte a leggere il suo blog Beroad che trovate QUI: troverete consigli di viaggio, racconti di esperienze e un’ottima selezione di eventi culturali!
Azzurra – Babytrekking
1. Sicuramente con un bimbo solo la fatica si dimezza! Però la mia opinione è un po’ viziata dal fatto che i miei sono ancora entrambi molto piccoli (4 e quasi 3 anni). Ricordo ancora con pelle d’oca i doppi cambi di pannolino sulle panche dei rifugi e i thermos di pappa da preparare pre-partenza! Ora che stanno crescendo, sto iniziando a vedere i vantaggi dei viaggi a 4: non si sentono mai soli perchè hanno sempre un compagno di giochi vicino, hanno sincronizzato gli orari (leggi: niente più nanna e pasti come i nostri in momenti flessibili) e sono tutti e due spannolinati! (E fa la differenza, credetemi!). Inoltre, il lato positivo di aver due bimbi vicini d’età è che anche gli interessi sono simili, e non occorre scegliere sempre doppie attività o mete: la stessa va bene per entrambi! (Ed essendo dello stesso sesso, meglio ancora)
2. Il trucco che uso più sovente è coinvolgerli entrambi nella preparazione del viaggio: mostro loro le foto della destinazione, racconto ciò che faremo e come ci andremo; mi faccio aiutare a fare la valigia e chiedo al “grande” di controllare che ci sia tutto, soprattutto riguardo il bagaglio del fratellino: lui così si sente responsabilizzato ed investito di un compito molto importante (che espleta sempre con grande cura). Il piccolo si occupa dei giochi, che sceglie con dovizia. Il mio consiglio è: pianifica con loro, non ritenerli troppo piccoli (anche se nel tuo caso la piccina è davvero super mignon!): vedrai che si divertiranno e considereranno il viaggio come un gran bel gioco assieme a mamma e papà!
Per qualsiasi informazione e consiglio per viaggi con bambini in montagna non vi resta che andare sul blog di Azzurra babytrekking, lo trovate QUI!
Maria Luisa – Italiaconibimbi
1. Mi verrebbe da dire che è il primo figlio quello che ti sconvolge la vita e anche i viaggi, con il secondo sei comunque già preparato. In realtà dipende molto dall’età, il problema non è tanto viaggiare con due, ma farlo con bambini di età ed esigenze diverse. Quando crescono e le distanze si accorciano, averne due diventa un vantaggio perché si fanno compagnia e spesso giocano insieme nei tempi morti come auto, treno, ristorante… poi magari si picchiano anche selvaggiamente, ma questa è normale amministrazione per noi che abbiamo due maschi.
2. Il mio consiglio è di tenere conto delle esigenze di entrambi i bambini, quindi seguire il ritmo del più piccolo che ha bisogno delle sue pause, ma allo stesso tempo assecondare gli interessi del fratello maggiore. Ma come è possibile fare tutto questo contemporaneamente? Dividendosi in alcuni momenti della giornata. Quando la mamma accompagna il grande in un’attività, il papà porta a spasso l’altro con il passeggino per farlo addormentare o in albergo per riposare. Come molti sanno, noi prediligiamo il viaggio lento che “porta a scoprire meraviglie” e riduce lo stress di tutta la famiglia. Dai tre anni in poi, il treno diventa il mezzo di trasporto ideale per i bimbi che possono utilizzare i tavolini per giocare insieme, disegnare e chiacchierare. Fondamentale preparare un programma di viaggio non troppo intenso e se poi alla fine qualcosa non si riesce a vedere pazienza.
La nascita di un secondo figlio può essere la scusa per rallentare… provateci almeno in vacanza!
Per i viaggi in Italia con i bambini e qualsiasi tipo di informazione (dalle guide alle ricette, dai musei agli eventi) vi consiglio spassionatamente il blog di Maria Luisa che gestisce con il bravissimo (e preparatissimo!) marito Paolo, italiaconibimbi, cliccate QUI!
Mary – Playground around the corner
1. Se viaggiando con un bambino la domanda “mamma giochi con me?” era una costante, con due questa domanda ricorre sempre meno.. in due giocano, si fanno compagnia, scoprono il mondo insieme ed è bellissimo restare a guardarli. Certo, c’è anche tanta fatica, soprattutto quando età diverse comportano diversi bisogni.. l’orario della nanna, del pasto, i compiti da fare.. ma ogni fatica è ripagata dal vederli esplorare il mondo insieme.
2. Lasciarli fare.. chiaro, ora la tua piccola ha delle esigenze naturali molto diverse rispetto a quelle del fratello, ma quando crescerà non stare a pensare all’orario della pappa piuttosto che del riposino, se li vedi giocare insieme e divertirsi, lasciali fare e anche loro si adatteranno naturalmente ai nuovi orari del viaggio. Io l’ho capito dopo l’Australia.. Alberto aveva ancora due anni, il fratello 5 e dopo quel viaggio insieme, sono diventati davvero complici, amici..
In cerca di un parco gioco: la bibbia è solo una, Playground around the corner e la sua applicazione…ancora non la conoscete? correte a rimediare e cliccate QUI; se siete poi curiosi di leggere meglio del loro fantastico viaggio in Australia trovate il link QUI!
Silvana – Una mamma green
1. Sicuramente l’impegno è molto maggiore, almeno finché i bambini sono piccoli. I miei figli hanno meno di due anni di differenza tra loro e il più grande non ha ancora 3 anni e mezzo, per cui spesso in viaggio noi adulti finiamo a dover gestire “un figlio per uno”, con pochissimi margini di riposo. Però è impagabile vedere come, anche da piccolissimi, i fratelli condividano l’esperienza del viaggio, si facciano compagnia, siano di stimolo l’uno all’altro. E poi adoro osservare come la stessa esperienza venga vissuta in modo del tutto personale da ciascuno dei due. Dal mio punto di vista, vale assolutamente la pena!
2. Viaggiare ancora più leggeri, possibilmente zaino in spalla. Non separarsi mai da un buon marsupio ergonomico. Prendere in considerazione l’autosvezzamento, che semplifica di gran lunga le cose quando si sta fuori casa. E privilegiare, almeno per i primissimi anni, situazioni in cui i bambini possano essere relativamente liberi, senza che i genitori debbano controllarli ossessivamente. I contesti più naturali sono ideali, da questo punto di vista: montagna, parchi, prati e spiagge sicure, situazioni senz’altro più rilassanti di grandi città o musei affollati.
Uno stile di scrittura impeccabile, essere green e ovviamente note di viaggio: questo e molto di più nel blog una mamma green, ecco QUI!
Francesca – Non chiamatemi turista
1.Viaggiare con due bambini per noi è stato più facile che viaggiare con uno solo. Mi spiego meglio: quando abbiamo ripreso a fare i nostri soliti viaggi zaino in spalla e parecchio avventurosi con il primo figlio, avevamo davanti una situazione totalmente nuova e abbiamo dovuto reinventarci un po’. Pur non essendo cambiato di molto il nostro stile di viaggio – zaino in spalla, guest house trovate sul posto, itinerario creato via via che il viaggio prosegue, ecc… – abbiamo dovuto comunque far fronte a esigenze diverse, questo credo sia normale.
Un esempio su tutti, prima spesso viaggiavamo di notte per trovarci in una nuova città di mattina presto, visitarla e perché no, riprendere un treno o un autobus notturno per raggiungere un’altra località. Adesso questo non lo facciamo più anche se i bambini hanno dimostrato una resistenza agli spostamenti non indifferente. Li ho visti fare 17 ore di autobus proprio la scorsa estate in Indonesia e arrivare a destinazione molto più freschi di noi.
Per quanto riguarda gli aspetti più pratici devo dire che, a partire dall’anno scorso, ho avuto qualche difficoltà nell’infilare i vestiti miei e dei bambini nel solito, vecchio zaino. Questo perché i bambini crescono e i loro vestiti aumentano di volume. Sembra una cosa da poco ma quando si viaggia così leggeri e spartani come noi, anche un etto in più può fare la differenza. Il segreto è trovare un equilibrio che tiene conto dei bisogni di tutti ma anche dei gusti e delle aspettative che si hanno. Sembra banale ma spesso non si considera che in viaggio, così come a casa, possiamo avere interesse verso qualcosa che agli altri non piace. Ma allora perché rinunciarci o perché costringere tutti a seguire i gusti di una sola persona? Il viaggio deve essere divertente e interessante per tutti e spesso è difficile trovare attività che possono soddisfare la famiglia al completo.
Per noi non c’è niente di strano a dividersi un po’. Faccio un esempio: qualche anno fa in Tunisia ho portato il bimbo più grande all’acquapark, mentre il piccolo, che all’epoca aveva un anno, è rimasto a casa con il babbo ed è andato in spiaggia normalmente. Non avrebbe avuto senso portarlo in un posto caotico, sotto il sole tutto il giorno per vederlo stancarsi prima del fratello e magari costringere tutti a tornare a casa, con conseguenti, enormi malumori. Oppure l’anno scorso in Indonesia, quando il piccolo aveva fatto amicizia con una bambina coetanea e quando rientravamo in albergo voleva sempre giocare con lei. Bene, con il grande approfittavamo di quei momenti per uscire a prendere un gelato o fare qualche foto, visto che ha sviluppato questa passione. Di esempi del genere potrei fartene a bizzeffe e ritagliarsi uno spazio esclusivo all’interno di un viaggio con solo uno dei nostri figli non è sbagliato, e a loro piace molto.
L’armonia dipende dalla serenità di tutti e se è vero che il viaggio è condivisione, è altrettanto vero che non stiamo facendo nessuna maratona.
Conoscete il blog di viaggi zaino in spalla con bambini per eccellenza? se iniziate a leggerlo non potrete piuù farne a meno, ovviamente parlo di Non chiamatemi turista che trovate QUI!
Piaciuti questi consigli? li avete trovati utili? e voi quale “dritta” dareste? scrivetela nei commenti!
Bellissimo post e per me UTILISSIMO!! Noi di viaggi al momento ne abbiamo fatto uno…di 1 giorno a Civita di Bagnoregio. Diciamo non proprio “viaggio” ma gita fuori porta. Scriverò un post a riguardo. Scopro solo.ora il blog di – Non chiamatemi turista- mea culpa! Vado subito a leggerlo!
Ciao,
mi fa piacere che tu abbia scoperto il mio blog…spero di poter essere d’ispirazione per fare lo zaino e partire, che poi è il mio sport preferito! 😉
Neanche io conoscevo il tuo, perciò grazie a Lucrezia che ci ha fatto incontrare!
bè anche 1 non è male…si inizia piano piano 😉 e non dimetichiamoci che tu hai shaqui con te! Contenta che tu abbia trovato il post utile e abbia scoperto anche un nuovo blo g 😀
Grazie Lucrezia per questa bella intervista!
“La nascita di un secondo figlio può essere la scusa per rallentare… provateci almeno in vacanza!”: concordo in pieno con Maria Luisa 🙂
grazie a te per aver partecipato! Intanto io provo a rallentare 😛
Che posso dire? Fa sempre bene leggere esperienze e consigli della altre mamme viaggiatrici…fa sentire meno sole e anche un po’ meno folli!
Grazie Lucrezia per questo bel post 😉
spero di entrare anche io presto nel “club” nel senso di avere lo stesso vostro bagaglio di esperienze da raccontare di viaggi in quattro! Grazie per i tuoi utilissimi consigli e complimenti per i bei viaggi fatti 😉
Mannaggia a voi duevoltemamme blogger! Ci state quasi riuscendo a farmi venire voglia di farne un altro 🙂
Ciao Elelna!
Di solito ai miei amici non faccio venire voglia per nulla del secondo, esaurita come sono 😀
Baci!
E diamola una sorellina o un fratellino a Ciccino su 😉 Ci vediamo prestissimo…evviva!
Che bella carrellata di esperienze e suggerimenti! Ho voglia di partire, naturalmente! 😉
Grazie a Lucrezia e a tutte le “colleghe” mamme bis e viaggiatrici.
Molto bello questo post! Fa venire voglia di seguire tutti questi blog…e di partire per un viaggio subito!
Sai che è stato proprio bello partecipare a questo post? Ma ancora meglio leggere le esperienze delle altre e alla fine rendersi conto che la maggior parte di loro ha risposto, come me, che è meglio viaggiare in 4 piuttosto che in 3. E allora non mi resta che augurare a tutte buon viaggio!!!